lunedì 18 agosto 2008

Indagatori dell'incubo

Se per caso andate a vivere a Londra e scoprite di avere uno spettro sumero nel frigorifero, beh, avete l'imbarazzo della scelta per un aiuto...Dylan Dog inizia ad essere pubblicato nell'ottobre 1986 per la Sergio Bonelli Editore. Scritto da Tiziano Sclavi e disegnato da alcuni dei migliori artisti in forza all'editore milanese (Villa, Roi, Dell'Agnol, Castellini, Ruju, Brindisi ecc..) diventa in breve tempo un fenomeno di costume nonchè uno dei più popolari fumetti italiani di sempre, stabilendo degli incredibili record di vendite. All'horror Sclavi mescola abilmente tematiche ecologiste, ambientaliste e "umane" di grande effetto, gioca con le citazioni cinematografiche.

Vestito in jeans, camicia rossa e giacca nera Dylan è un ex alcolista astemio, vegetariano e animalista convinto, si innamora perdutamente ad ogni numero ed è assistito nella miglio tradizione Bonelli dalla "spalla scema" che in questo caso ha le fattezze di Groucho Marx ed è tra i migliori e più divertenti comprimari di cui abbiamo memoria.
Tra i primi cento numeri della serie alcune storie sono delle autentiche gemme appassionanti e commoventi, si parla di fumetto popolare d'autore.
Con l'abbandono di Sclavi la serie inizia a perdere mordente, a riciclare le stesse idee e le stesse tematiche, il tormentone "il mostro siamo noi" viene riproposto così tante volte da risultare oramai fastidioso, la lezioncina moraleggiante riproposta con toni da catechista a volte irrita più di quanto faccia riflettere.
Se ci aggiungiamo una sorta di autocensura che da parecchi anni l'editore si è imposto in seguito alle solte tristi beghe causate da qualche associazione che vedeva in Dylan un elemento di corruzione giovanile abbiamo una testata e un personaggio lontani dai fasti del passato, ma che mantiene un ottimo numero di lettori e riesce ancora a guadagnarne di nuovi anche tra i giovanissimi.
Dylan è andato vicino ad una trasposizione cinematografica con "Dellamorte Dellamore" di Michele Soavi (1984) tratto da un romanzo di Sclavi e interpretato da Ruper Everett l'attore inglese alle cui fattezze Claudio Villa si è ispirato nel disegnare Dylan Dog. Una grossa occasione perduta visto poi che in quel periodo il successo di vendite di Dylan era alle stelle...



« Io sono quello che esce dall'ombra, strafigo e arrogante con soprabito e sigaretta, pronto ad affrontare la follia. Ah, penso io a tutto. Posso salvarvi. Dovesse anche costarvi fino all'ultima goccia del vostro sangue, scaccerò i vostri demoni. Li prenderò a calci nei coglioni. Sputerò loro addosso mentre sono a terra e poi sparirò di nuovo nell'ombra, lasciandomi dietro solo un cenno, una strizzata d'occhio e una battuta sagace. Cammino da solo... Chi mai vorrebbe camminare con me? » Jonh Constantine appare per la prima volta nel giugno 1985 ad opera di Alan Moore sulle pagine di Swamp Thing. Poco dopo diventa protagonista di una sua testata Hellblazer, scritta prevalentemente da autori inglesi per la linea Vertigo della Dc Comics. Camicia bianca e impermeabile, sigaretta in bocca, Costanitie è un occultista, sempre in prima linea più per il gusto di essere protagonista che per altruismo, cerca anche di fare la cosa giusta ma spesso sono peggiori le conseguenze del suo passaggio che i guai che risolve. Forte bevitore, accanito fumatore, incapace di una relazione stabile, propenso ad utilizzare gli amici come scudo in caso di necessità per poi vivere costantemente dilaniato dai sensi di colpa, nonostante le notevoli capacità di mago spesso vince bluffando o lasciando ad altri le sue battaglie. La sua serie viaggia verso i 250 numeri, a volte discontinua come qualità ha comunque avuto degli ottimi artisti al suo servizio tra i quali Gaiman, Mckean, Morrison, Lloyd, Corben, Azzarello ma soprattutto Garth Ennis che nel suo ciclo di storie (pre Preacher) lo ha caratterizzato meglio di chiunque altro. C'è pure, purtroppo, stato un film nel 2005 "interpretato" da Keanu Reeves che poco o nulla c'entra col fumetto.

Per lo spettro sumero fate un po' voi, per una serata al pub consiglio sicuramente John.

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